Uno Ziggurat per sognare. (Bolina n.226 pag 91)

Uno Ziggurat per Sognare (Bolina n.226 pag 91)

Ebbene sì, dopo averci pensato quasi un anno arrovellandoci il cervello su quello che si dovrebbe sapere prima di acquistare una barca a vela, dopo aver letto decine di numeri di Bolina ed aver sentito il parere di amici e conoscenti: lo compriamo. Compriamo “Prydwen” uno Ziggurat 9,16 del 1981 splendidamente tenuto ed attrezzato dal venditore, Gianfranco, che l’ha amato per oltre vent’anni e che ha deciso di venderlo per coronare, a sua volta, il proprio sogno. Gianfranco inoltre “garantendocelo” a vita è diventato il nostro miglior amico velista e non perde occasione per fare un giro con noi e la sua amata Prydwen. E’ il maggio 2005 variamo la barca a Fiumara e quello che doveva essere solo un giro di prova, in virtù della giornata straordinaria, si trasforma direttamente nel trasferimento della barca al porticciolo turistico di Anzio (ove miracolosamente siamo riusciti ad affittare un posto). Io e Davide, mio marito, siamo amanti del mare  e subacquei piuttosto esperti, ma con la vela, nonostante il corso per la patente effettuato nel 2000 da Davide ed una meravigliosa esperienza lontana però quasi 15 anni, non abbiamo molta dimestichezza, ma un corso accelerato di Gianfranco, skipper e timoniere di rara competenza, il 2 luglio ci permette di partire per le nostre tanto agognate vacanze. Prydwen non ha bisogno di nulla, il motore è stato completamente rifatto nel 2004 ed ha appena 10 ore di vita, le sartie sono nuove e messe a punto, le drizze sono in spectra, le vele sono vissute ma in buone condizioni e la voglia di navigare è tanta. Partiamo il sabato mattina con calma, dopo aver rifornito la cambusa, alla volta di Ponza. Riusciamo a fare tre quarti del tragitto a vela spinti dal ponente che puntuale si alza a mezzogiorno, in sei ore siamo a Palmarola e la sensazione che la vacanza sia iniziata è forte e viva. La prima notte a Ponza decidiamo di passarla in rada sperando di non incorrere nel levante mattutino ma come dice un vecchio adagio … Ponza … non si dorme …! Anzi durante la serata a causa di un falso contatto della radio VHF, che si spegne, rischiamo addirittura di finire le vacanze con largo anticipo! Ma tutto si sistema. La mattina successiva dopo una buona colazione ed un buon bagno volgiamo lo sguardo verso Ventotene, non la conosciamo, in realtà avendo sino ad ora battuto per lo più i mari di tutto il mondo per le nostre immersioni della nostra bella Italia non conosciamo quasi nulla, ma è l’ha che ci aspetta e sarà un colpo di fulmine. Con il vento al traverso in meno di 4 ore arriviamo alla meta. Prydwen fila liscia e veloce, la carena eseguita, come regalo, a regola d’arte da Gainfranco è uno spettacolo, la barca si lascia domare la brezza è leggera e non di rado tocchiamo i 7 nodi. L’arrivo al porto nuovo di Ventotene ci permette di scambiare le nostre prime chiacchiere con gli ormeggiatori, per il posto, il prezzo etc., via via diventeremo sempre più bravi. Di quest’isola mi sono innamorata, rimaniamo due giorni tra bagni, escursioni e qualche buona mangiata (ndr io non mangio pesce lo fotografo solo). A questo punto si parte per Ischia, la navigazione è a vista, il tempo è bello, il mare è calmo ed il vento ci è amico. Ischia è un’altra bella scoperta per noi. Decidiamo di ormeggiare a Casamicciola ed alla domanda: “Quanto pescate?” rispondiamo che sono giorni che ci proviamo, ma niente! A parte le battute, il porticciolo turistico gestito dal Comune è ben organizzato ed il personale è cordiale ed a disposizione, peccato che dopo circa una settimana quando ripasseremo sulla rotta di ritorno troveremo i prezzi saliti del 40% (andata 50 euro, ritorno 70 euro)! A questo punto la tappa successiva è Procida per poi, passando per Capri, raggiungere il pittoresco e divertentissimo Pontile Coppola di Amalfi. Qui resteremo altre due notti, approfittando delle belle giornate per visitare gli incantevoli luoghi della costiera. Raccomandiamo il giro in autobus: la tratta Amalfi/Positano è stata più divertente di un film di Totò e Peppino! Prossima tappa? Salerno, dove ci aspettano una coppia di nostri amici con bambina. Qui Prydwen se la ricordano bene e ci trattano come vecchi amici. Evviva! Da Salerno inizia la risalita, con somma gioia dei genitori, non poco preoccupati per le nostre scorribande, ed anche di Gainfranco che ci chiama tutti i giorni per sapere se tutto fila liscio. La risalita è altrettanto incantevole dell’andata, la barca cammina tranquilla e veloce, l’arrivo di Francesco inoltre, amico e compagno di zingarate compresa la patente nautica, mi permette di rilassarmi di più e di dedicarmi alla tintarella. L’equipaggio è affiatato e non si pesta i piedi, particolare non indifferente. Ogni volta che si torna in un porto  è come tornare a trovare degli amici, l’accoglienza è sempre cordiale e ci permette di digerire anche il rincaro di Casamicciola. In prossimità di Ventotene veniamo letteralmente catturati da un branco di centinaia di tonni giganti che ci accompagnano per circa un’ora con barca sbandata  in una bolina abbastanza stretta come solo le vecchie “signore” sanno fare. Non ne peschiamo neanche uno, con mia somma gioia, ma l’emozione è stata immensa, il silenzio, il mare, il vento, il pesce che ti prende come compagno ideale di giochi sono ricordi che rimangono radicati e ci permetteranno di vagare, ogni tanto, con la fantasia nelle buie giornate invernali. Sabato 16 luglio in serata, rientriamo dopo una traversata tutta a vela da Palmarola ad Anzio in compagnia del solito amico ponente che ci spinge fino ad 8 nodi di velocità. A settembre, questa volta in compagnia di Gianfranco, torneremo a Ventotene ed attrezzati come veri sub ne scorpriremo anche le bellezze sommerse. Ma la scoperta più bella é stata Prydwen, questa gentile signora affabile  e nervosa solo quando serve, che ci ha assecondato anche negli errori, e che ci permette anche nelle belle giornate di autunno di fuggire dallo smog cittadino.

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